venerdì 17 febbraio 2012

Macelleria sociale. Come precludersi uno o più Valentini.

Mentre ragionavo sul perchè non abbia mai festeggiato San Valentino (giungendo alla conclusione che i festeggiamenti mancati non dipendevano tanto dal mio atteggiamento intellettualmente distaccato da certe ricorrenze commerciali, quanto piuttosto dall'assenza cronica di un cristiano che mi comprasse una rosa made in Bangladesh e mi portasse a cena quel giorno), ho valutato che scarseggio in appuntamenti perchè sono la prima nemica di me stessa.
La mia direzione si riserva una rigida selezione all'ingresso che non mi consente alcuna facile compagnia eterosessuale maschile singolare (salvo poi raccomandarmi al peggiore dei luciferi ben vestiti, ai quali finisci per dare ragione su tutto, pur di garantirti in esclusiva il loro sorriso magico).
Ognuno di noi, infatti, ha delle intolleranze a cose effimere che, se manifestate al momento sbagliato (cioè all'inizio, quando sei ancora in fase messaggistica e prima di rispondere pensi per un quarto d'ora alla tua frase d'effetto -scritta e cancellata svariate volte- , giustificandoti però dei minuti trascorsi con uno "scusami se non ti ho risposto subito, ma al lavoro oggi è un inferno"), possono davvero sancire la fine.
Io, per esempio, ho difficoltà a condividere una cena o un cinema con: chi 1) scrive il nesso -ch- con la K; 2) abbonda impropriamente di punti esclamativi (i punti esclamativi, diceva Moravia, sono applausi fatti a se stessi. Non peccherei d'immodestia già al primo sms); 3) allunga oltre misura le vocali in fine di parola (es. "Ciaooooo". No); 4) digita bhe invece di beh, per iniziare una frase; 5) usa più (o meno) di tre puntini di sospensione.
Da questo Sillabo si evince che praticamente non mi si può scrivere un messaggio al volo mentre si è fermi al semaforo, perchè io non avrò quella razionalità tipicamente maschile di pensare "le sue sgrammaticature dipendono dal fatto che certamente ha scritto il messaggio al volo, mentre era fermo al semaforo". Ma valuterò immediatamente di avere avuto la prova che lui non è l'uomo per me, che questi errori di punteggiatura sono le prime avvisaglie di un amante dei libri di Fabio Volo e delle lezioni di cinema italiano spiegato da Brizzi. Finiremmo per litigare per il fatto che a me piace la programmazione del Greenwich e a lui quella del Warner Village, che io amo la bossa nova e il jazz, mentre lui è un appassionato degli anni Ottanta. Tutto questo, ovviamente, solo in virtù di una virgola sbagliata perchè, magari, è scattato il verde. Rendiamoci conto.

Un giorno tutti questi insulsi paletti mi soffocheranno. Come puntelli di frassino piantati nel cuore.
E poi dici che non ho accompagnatori per San Valentino.

Per la giornata di oggi, amici della bilancia, Branko ci suggerisce di concentrare le nostre energie sulla famiglia d'origine.
Leggi: di questi tempi, se volete che vi sia donato un fiore, chiedete ai vostri genitori.

2 commenti:

  1. Ad ulteriore conferma (se ce ne fosse bisogno) delle nostre affinità, sappi che sulla mia scrivania ho una piantina di primule: dono di mio padre per san valentino.
    P.S. Non credi anche tu che l'uso del punto e virgola sia particolarmente seducente?
    :)
    Laura R.

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  2. Con un punto e virgola messo al posto giusto mi conquisti senza mezze misure. Non mi stupisce che sia venuto in mente a te.

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