mercoledì 11 aprile 2012

Pre-appuntamenti contemporanei: il social stalking.

Nella buia stagione della mia adolescenza, mi sono fidanzata con diversi ragazzi. Molto spesso a loro insaputa. Nel senso che io decidevo con romantica determinazione che sarebbero stati i miei compagni di vita, senza che necessariamente nessuno di costoro sapesse il mio nome o mi rivolgesse la parola (più tardi il destino cinico e baro mi ha insegnato quanto queste premure fossero la chiave di lettura per una vita decisamente più serena: è proprio quando ti scambi le prime generalità con il tuo futuro partner che cominciano a nascere quei problemi che, da sola, non avresti avuto).
Per perfezionare il mio innamoramento e procurarmi una minima speranza di reciprocità con il malcapitato, organizzavo una vera e propria ricerca sulla sua vita e sui suoi interessi: non essendo affatto la più bella della scuola, avevo capito che dovevo puntare tutto su una simpatia guascona e su un'artificiale affinità di coppia (costruita a tavolino nel segreto della mia cameretta). Ho cominciato presto a non essere più una Capuleti.

Oggi, invece... "Hai acquisito la giusta fiducia in te stessa e non ti avvali più di questi tristi espedienti", direte voi? Assolutamente no.
Oggi, invece -volevo scrivere- il geniale quanto antipatico Mark Zuckerberg (il quale evidentemente ha passato gran parte della sua giovane vita a pedinare le sue ragazze preferite. Mark, hai tutta la mia solidarietà) ci ha fornito un ottimo strumento per continuare a coltivare le nostre insicurezze, senza violare alcuna sociale regola di buon gusto e senza incorrere in spiacevoli inconvenienti. Che so, una denuncia penale o una serie di insulti.
Grazie a Facebook, infatti, possiamo arrivare preparatissime al nostro primo appuntamento (o, addirittura, possiamo decidere di non averlo mai, improvvisando una febbre malarica).
Lo stalking certosino sui social network (per le più circospette che abbiano la sventura di imbattersi in uno snob ripudiante Fb o Twitter, consiglio di creare un profilo fake su Linkedin e farsi un'idea almeno del suo lavoro e delle sue capacità di scrivere un curriculum) può estendersi anche alle attuali fidanzate dei nostri ex.
Ma questa è, evidentemente, solo un'ipotesi di scuola :-)

La prima occhiata va alle sue informazioni di presentazione: orientamento politico e cantanti preferiti (che possiedono lo stesso peso specifico. Anche i comici sono importanti: se ridi a crepapelle con Virginia Raffaele e sei spesso d'accordo con gli interventi domenicali della Littizzetto, sei già il mio migliore amico) danno un primo, interessante ritratto (almeno a me, che da buona signorina Rottermeier applico schemi anche al cuore).
Poi, è subito bacheca: sperando che non sia intasata di link pseudo gladiatorii ("Ho imparato dalla vita che quello che non uccide, fortifica) o -mai sia- sentimental stucchevoli ("L'amore è come una farfalla: se lo lasci andare, vola via". Li ho letti davvero, giuro), scorrerete tutti i vecchi post almeno fino al giugno 2011, in cui vi sincererete che lui abbia votato almeno due SI ai referendum. In questa malata ricerca, vi imbattete nella pubblicazione di alcune canzoni di De Andrè. Quelle giuste (ma quale canzone di De Andrè non è giusta?).
Se tutto torna, siete praticamente pazze di lui: non vi sfuggirà più NIENTE: nel giro di un'ora sapete che ha visitato la Thailandia, il Messico e la Val di Non; è stato una settimana a New York e un fine settimana a Valencia.
La scorsa domenica ha partecipato ad un mercato vintage a Monti (lo amate ogni minuto di più), sembra abbia un animo sensibile, ma ancora non avete capito se potrete mai confidargli che sapete a memoria tutte le puntate dei Simpson e  avete pianto a Toy Story III.

Se c'è una cosa che ho imparato durante queste investigazioni, è che a trentatrè anni ancora non riesco ad accettare che le persone possano apprezzarsi tra loro senza alcuna sovrastruttura.
Sarà perchè ho letto troppo (e male) Marx.

Senza parlare della fatica di disimparare -una volta con lui- tutte le informazioni acquisite, per non incorrere nell'incresciosa autodenuncia del vostro stalking (leggi: "Bello il tuo tatuaggio! L'hai fatto in Brasile quando sei partito nel 2008, giusto?" ...)


Per il mese di aprile, Branko vaticina per noi battitori liberi della bilancia un "periodo pieno di interessanti opportunità di nuovi incontri".
Ottimo, sono pronta. Purchè non sia un tipo intransigente e certosino come me, altrimenti sono spacciata.